Navigare per mare ti consente di catturare come non mai il sapore dei luoghi che raggiungi… Così si spiega il desiderio di recarmi per la prima volta in barca a vela, nell’arcipelago italiano che amo di più. Visitare le Isole Pontine come se fosse la prima volta…
Sorgono nel Mar Tirreno, a largo delle coste del Golfo di Gaeta, nel Lazio e in base ai consigli utili degli esperti nel settore, decido di andarci nel mese di giugno. Per l’imbarco si raggiunge Nettuno, a circa 60 km da Roma. L’occasione mi è gradita per visitare il suo piccolo borgo medioevale che si affaccia sul Porto turistico. Ci si prepara per una navigazione importante, circa 35 miglia ci separano dalla meta. Durante la navigazione a vela si gusta il mare di un blu sempre più intenso, il vento che ci accarezza e se si è fortunati lo spettacolo dei delfini a prua della barca, mentre lo skipper ci racconta cosa ci aspetta.
L’Arcipelago delle Isole Pontine
E’ composto da 6 isole di origine vulcanica: Ponza, Palmarola, Ventotene, Santo Stefano, Gavi, Zannone. Le ultime due fanno anche parte del Parco Nazionale del Circeo. Selvagge e disabitate, non consentono soste notturne, pertanto si visiteranno di passaggio durante la crociera. Santo Stefano è una piccola isola a forma circolare che fa parte del Comune di Ventotene. Pur essendo disabitata, è consentito visitarla e ne approfitteremo durante la tappa a Ventotene. La crociera in barca a vela alle Pontine volge in direzione delle isole più grandi dell’Arcipelago.
Ponza, un’isola tutta da scoprire
L’isola maggiore che da il nome all’arcipelago, anche detto delle Isole Ponziane, è Ponza. Uno dei borghi più belli della provincia di Latina e del Lazio. L’isola, quasi completamente collinare, ha un solo porto e gode di bellissime spiagge e calette nascoste lungo tutto il perimetro roccioso della costa. Durante i mesi di maggio e giugno, si ha la fortuna di trovarle semivuote! La gran parte di esse, le più belle a mio avviso, sono raggiungibili attraverso sentieri difficili e scalinate non troppo comode, le conosco bene… questo è il motivo principale che mi spinge a dire che il miglior modo di visitare le Isole Ponziane è una vacanza in barca a vela!
Traversando i Faraglioni di Calzo, ancoriamo in piena libertà difronte alla prima spiaggia a cui ci dedichiamo: Chiaia di Luna. Una lingua di sabbia chiara sotto una parete di tufo bianco che cade a picco sul mare. Il riflesso nell’acqua rende questa cala suggestiva, dai colori mozzafiato, e poterla vedere dal mare ti rende parte di un quadro naturale dipinto da un’artista! La sera si ancora in rada, si gusta un aperitivo a prua e si scambiano le prime emozioni. Una cena semplice ma ricca di gusto ci accompagna fino al sorgere della luna.
Il naufragar m’è dolce in questo mare…
Dopo un risveglio cullato dalle onde, navighiamo tra i Faraglioni di Lucia Rosa per raggiungere due spiagge selvagge, immerse nella natura: Spiaggia di Lucia Rosa e Spiaggia delle Felci. Quest’ultima particolarmente amata per la fauna marittima, prende il nome dalle piante che la circondano. Ancora una veleggiata e siamo a Cala Feola, la spiaggia più famosa di Ponza. La piccola spiaggia sorge in mezzo ad un gioco di roccia che compone delle piscine naturali dove è possibile accedere a nuoto.
E’ particolare ed unica, il mare si colora di un azzurro limpido che lascia intravedere il fondale ricco di fauna marina e scogli. Qui diamo sfogo alla nostra natura più sportiva, muniti di maschera e pinne si va ad esplorare le grotte e le piscine naturali. Resta difficile non comprendere il motivo per cui i ponzesi amano particolarmente questa zona di Ponza. Notte all’ancora e serata di racconti al chiaro di luna. Proseguiamo a visitare le isole Pontine, oggi ci dedichiamo al lato Est dell’isola di Ponza. Raggiungiamo il Frontone, una spiaggia rinomata per gli aperitivi al tramonto, ma che da un pò di tempo non è più accessibile. Pertanto, l’unico modo per godersela è via mare, in barca a vela. In un contesto così naturale, potevano mancare le immersioni subacquee?
Preparatevi a visitare le isole Pontine esplorando i fondali mozzafiato!
Ed eccoci alle Grotte di Pilato: un complesso di caverne di epoca romana, scavate a livello del mare. L’eruzione vulcanica dell’isola ha creato tali grotte collegate tra loro da cunicoli tutti da scoprire! Un consiglio: non scordate di mettere in valigia la macchinetta fotografica subacquea! L’Isola di Ponza ti consente di dormire sempre in rada tuttavia, in caso in cui il mare la facesse da padrone, si ha la possibilità di ripararsi in porto piuttosto che nella rada difronte, ampia e protetta.
Nel tardo pomeriggio si scende a terra per un aperitivo lungo il porto, dove l’isola prende vita. Una passeggiata in paese tra le piccole botteghe artigiane e negozietti di souvenir marini che colorano il viale principale. Si volge lo sguardo ai pescherecci ormeggiati in porto e si sceglie il pesce da acquistare per una bella cena a bordo. Serata sotto le stelle. In alternativa, i locali serali come Mamafè o Blue Moon, famosi per ubicazione ed effetti speciali, sono pronti ad accogliere coloro che vogliono scoprire la movida ponzese notturna. Si può usufruire del taxiboat che a qualunque ora della notte, accompagna i passeggeri dal molo alla propria imbarcazione.
Ventotene, un paesaggio dai colori pastello
Il giorno dopo si naviga in direzione di Ventotene, l’isola più a sud delle isole Ponziane. Sorge in Area Marina Protetta e a differenza dell’Isola di Ponza, non permette la sosta in rade protette e riparate. La spiaggia più grande e famosa è Cava Nave, con la sua sabbia bianca difronte allo scoglio che prende il suo nome e piccole roccie in acqua bassa, che si prestano per tuffi in un mare limpido. Dopo una pausa relax e un pranzo a bordo, riprendiamo la navigazione in direzione nord fino a raggiungere il famoso monumento storico “Porto Romano”, anche chiamato Porto Vecchio di Ventotene.
Segna l’inizio di un’isola intrisa di un ricco patrimonio storico-archeologico che testimonia un rigoglioso passato a cui i Romani ed i Borboni hanno partecipato attivamente, rendendola famosa in tutto il mondo. A darci il benvenuto, una bitta gigante in pietra all’entrata del porto, una meraviglia! Non è facile trovarvi posto, e per le sue dimensioni, non consente l’ormeggio alle imbarcazioni grandi.
Isole Ponziane… il modo giusto per conoscerle a fondo
Rivolgetevi a TheOtherWay, per visitare le Isole Pontine; è l’organizzazione giusta per organizzare una crociera in barca a vela o in catamarano, ideale per famiglie, adulti e bambini! Si scende sul pontile cercando di catturare la storia romana che ci circonda. Delle piccole nicchie scavate nella roccia nascondono botteghe di souvenir e friggitorie, dove gustare pesce al cartoccio… la nostra cena è decisa! Giro in paese, fino alla piazza principale per poi salire e scendere scalinate che raggiungono punti strategici da dove scorgere un panorama pazzesco! Fotografie a non finire, un bicchiere di vino in allegria e poi si torna a bordo, ancora carichi di adrenalina.
Al mattino circumnavighiamo l’isola costeggiando la costa perlustrando le rade più belle, avvistando gli scogli e le spiagge più incantevoli, come La Spiaggia di Parata Grande. All’ora stabilita, si raggiunge Santo Stefano che dista circa 2 miglia da Ventotene, per visitare l’unico edificio presente, il Carcere, una costruzione circolare che risale al periodo borbonico. Nota particolare: durante il periodo fascista ospitava personaggi illustri, tra tutti Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, precursori del pensiero di un’Europa libera e unita, grazie all’inedito Manifesto di Ventotene, da loro scritto nel 1941.Poi, ci dirigiamo verso il Porto Nuovo, per trascorrere ancora una piacevole notte a Ventotene.
Palmarola… se esiste un paradiso, lo immagino proprio così
La mattina ci si sveglia a buon ora per tornare verso l’isola di Ponza che vedremo solo di passaggio, in quanto siamo diretti a Palmarola, l’isola che ha rapito il mio cuore… se esiste un paradiso, avrà di sicuro le sue sembianze!
Non vedevo l’ora di raggiungerla ed esplorarla. Visitare le isole Pontine in barca a vela, è tutto un altro gusto… Alla vista dell’equipaggio appare da lontano uno scoglio dalla forma strana, dai confini imprecisi. Palmarola è la terza isola più grande dell’Arcipelago delle Isole Ponziane e si raggiunge solo con il traghetto da Ponza. Pian piano che ci si avvicina si scorge la sua natura selvaggia, e le sue coste frastagliate prendono forma. Il nome Palmarola infatti, deriva dalle numerose palme nane che crescono sull’isola. A darci il benvenuto il Faraglione del Mezzogiorno. La prima tappa è difronte a quella che si definisce un monumento naturale:
La Cattedrale di Palmarola
Appare in tutta la sua maestosità, una vera opera d’arte! Una serie di grotte strette e alte in basalto scolpiscono la scogliera dando origine all’entrata di una vera Cattedrale, con le sue volte e i suoi pilastri. Si può visitare sino all’interno munendosi di maschera, boccaglio e pinne o scarpe da scoglio. La luce che filtra rende l’acqua azzurra e il fondale risulta di un limpido sconcertante, fin quando ci si accorge di nuotare nell’oscurità. Dire che si resta abbagliati da cotanta bellezza, non è abbastanza. Risalita a bordo dopo l’escursione marina, ricordo di essermi seduta a prua, distante dai compagni di viaggio, alla ricerca di quel silenzio che avesse potuto farmi assorbire tutte le sensazioni uniche ed esagerate che stessi provando in quel momento e che un confronto verbale, avrebbe potuto disperdere nel vento.
L’isola di Palmarola, in tutta la sua bellezza…
E non era finita qui… quando ci siamo spostati per raggiungere la rada che ci avrebbe ospitati per la notte, si è presentato davanti ai nostri occhi uno scenario davvero incantato: una baia da un’acqua di color verde smeraldo e due faraglioni che delimitano i confini .Cala del Porto, o anche detta Cala de O’Francese. Ancoriamo difronte la Spiaggia della Maga Circe, dove lo skipper ci consiglia di arrivare a nuoto prima che cali il sole. I consigli di uno skipper esperto e appassionato del suo lavoro, sono ben altro che semplici consigli, sarebbe stupido non ascoltarli. La spiaggia ci appare circondata dalla collina e praticamente deserta, se non per la presenza di una struttura che a prima vista appare spartana, isolana, senza troppe pretese.
Trattasi del Ristorante de O’Francese, che ha dato origine al nome della baia. Ci siamo fatti raccontare la sua storia: lui, nominato il francese, era figlio di un pescatore originario di Palmarola che si trasferì in Francia per vivere. Dopo tanti anni, decide insieme alla famiglia di tornare nella sua isola nativa dove costruisce una casa di legno per viverci. Negli anni 60, una coppia di naviganti si trova a Palmarola in vacanza e viene ospitata dal francese. Oggi quella casa di legno è diventata una vera struttura ristorante con servizio camere, gestita fino agli anni 70 dai figli di quegli ospiti approdati un giorno per caso sull’isola.
Il tramonto in barca a vela è un momento magico…
E’ giunto il momento di godersi il tramonto tanto atteso. Seduti in spiaggia, sul bagnasciuga ad ammirare uno dei più bei tramonti della mia vita. Il cielo si colora di rosso e il sole si avvicina all’acqua, riflettendo l’ultimo bagliore della sua luce creando una scia luminosa. Due barche a vela a tanta distanza l’una dall’altra ondeggiano lievemente, gli scogli inizialmente del colore della terra, diventano due corpi dalle sfumature calde, rossastre. Si ferma il tempo, i minuti trascorrono lenti fin quando il mare accoglie il sole nel suo ventre e il cielo si spegne pian piano.
Un altro giorno finisce, lasciandoci tutti senza parole. La maggioranza decide di mangiare a bordo pertanto tutti ci adeguiamo per godere ancora una volta della buona compagnia. La luna illumina la notte, e le stelle il cielo, non ci resta che sognare… Siamo giunti all’ultimo giorno della nostra fantastica vacanza in barca a vela alle Isole Pontine. La mattina Cala de O’Francese appare ancora addormentata, ne approfittiamo per fare il primo tuffo in acqua. A poca distanza dalla spiaggia, prendiamo un sentiero scavato nella roccia che conduce fino alla Cappella di San Silverio, unica in tutta l’isola. Palmarola non ha porti, ne case; gli unici abitanti sono i gestori della struttura a Cala del Porto e qualche pecora.
Il bello di visitare le isole Pontine in barca a vela
Riprendiamo la navigazione per completare la visita dell’isola. Siamo a Cala Brigantina, dove fino al 700 trovavano riparo i velieri dei pirati. La costa dell’isola è per la maggior parte scoscesa con anfratti e grotte da esplorare, come la Grotta del Gatto, che ospita una sorgente di acqua dolce al suo interno. Il nostro skipper ci accompagna ad esplorarla con il tender. I colori di Palmarola continuano a cambiare: il mare dal colore blu cobalto lascia il posto al verde smeraldo, per poi diventare azzurro cielo. Costeggiamo l’isola fin quando arriviamo difronte alle Galere, scogli maculati che mescolano il color nero purissimo del vetro di ossidiana con il color ocra della roccia.
Il pranzo a bordo oggi ha un gusto più malinconico, in quanto ci ricorda che ci aspetta il rientro. Ancora un ultimo tuffo e ci prepariamo per la traversata di ritorno al porto di Nettuno. Arriveremo di sera tardi, soddisfatti. I miei compagni di avventura scendono a terra per mangiare al borgo, in uno dei posticini pittoreschi dove una signora di settant’anni, da circa cinquanta, prepara panini caserecci con cicoria, provola e salsiccia. Non ho fame, pertanto salto la cena e li aspetto a bordo. La mattina dopo si sbarca.
Perchè visitare le isole Pontine in barca a vela
Tornare alle Isole Pontine in barca a vela è stato per me come scoprirle dinuovo per la prima volta. Una voglia improvvisa di tracciare le emozioni che mi hanno procurato un tale turbamento, credo fosse inevitabile.
Non basterà mai, perchè quando scopri il modo di godere a pieno della tua esperienza di viaggio, non lo molli più. Tornerò a visitare le Isole Pontine in barca a vela, perchè son certa che in questo modo, vivrò l’avventura in tutta la sua pienezza!