La Grecia Ionica, navigando tra isole e cicale
Visitare la Grecia in barca a vela. Non è poi così sconosciuta.. anzi. La conoscono in molti, sia coloro che vivono ad oriente, verso l’Aurora ed il Sole, sia quanti stanno ad occidente, verso l’ombra e le nebbie. E’ terra aspra, non adatta ai cavalli, non troppo stretta, non troppo vasta. Ma molto grano produce, e vino; pioggia e rugiada la bagnano sempre. E’ buona per capre, per buoi. Vi è una selva fitta di alberi e fonti d’acqua perenne..
Si narra di Itaca, Cefalonia, Zante…
Se state per visitare la Grecia in barca a vela, dovete sapere che è la terra che simboleggia la mitologia della Grecia Ionica. 330 tra isole, isolette ed affioramenti rocciosi. Delle 15 abitate, le sette più grandi sono denominate Eptaneso, tra cui Zante, Cefalonia, Corfù e Kithira. Un breve volo dall’Italia e si approda in questa terra di dei ed eroi, capace di generare meraviglia e ritrovare vecchi simboli. Come lettere di un alfabeto antico, che sopravvive al susseguirsi di epoche, personaggi e storie: l’importante è riuscire a decifrarlo, cogliendone il senso. I brevi tratti di mare esistenti tra le Isole Ionie e le coste continentali vicine, incoraggiarono la partenza dei primi navigatori verso il mare aperto.
Cefalonia si trova in una posizione strategica, all’incrocio delle rotte marine commerciali. I suoi promontori costituirono approdi per il rifornimento o di rifugio in caso di tempeste marine. I resti di antichi templi lungo le coste dedicati al dio del mare Poseidone ed al dio Apollo sono i silenziosi testimoni di questo passato. Il periodo più importante per questa isola dalla forma irregolare e smerlettata fu durante l’epoca micenea (1600-2400 a. C.), quando le isole di Cefalonia, Itaca e Zante, insieme alle coste nord-occidentali del Peloponneso e sud-Occidentali dell’Etoloacarniana, appartenevano al regno di Ulisse, capo dei “generosi Cefaloniti”.
Perchè visitare la Grecia in barca a vela
Le mire espansionistiche dei romani portarono all’edificazione di sontuose ville e la fondazione nella parte settentrionale della penisola di Erissos. La nuova città di Panormos, l’odierno villaggio di Fiscardo, pittoresco paese. E’ sopravvissuto ad uno dei numerosi sismi che sconquassarono nel corso delle epoche il territorio, mantenendo così la sua personalità architettonica. Un intrico di vicoli e strette scalinate, che in un dedalo di calce e buganvillee rosse e viola porta alla maestosa basilica paleocristiana. Con la sua magnificenza, sovrasta il molo turistico, animato da negozi e ristoranti.
Nulla della spartana vita da barca che ci attende.. Un viaggio dall’estremo sud, affrontando i chilometri rocciosi e scoscesi dell’unica strada che attraversa l’isola dal capoluogo Cefalonia, ci ha portati all’opposto nord dell’isola, Fiskardo. Da qui un traghetto per arrivare a Nidri, toglierci finalmente gli abiti terrestri ed infilare costumi, infradito e occhiali da sole. Non resta che organizzare le nostre future giornate come piccola ciurma di una Beneteau 50.. Siamo pronti a visitare la Grecia in barca a vela!
Ha inizio l’avventura… il modo migliore per visitare la Grecia in barca a vela
10 giorni in barca a vela nella Grecia Ionica. Il nostro comandante è un Eolo che a braccia conserte e sempre in equilibrio a poppa scruta il mare, annusa il vento e ce ne preannuncia l’arrivo ancor prima che l’onda ci faccia sussultare. Siamo un equipaggio ben assortito di dieci elementi, ognuno con la sua provenienza ed il suo tempo da condividere. Un connubio che solo la convivenza in barca porterà a rendere tra i meglio riusciti o il più terribile.
Per adesso si preannunciano Zefiri favorevoli, e l’unico rituale sacrificale per ingraziarci le divinità è stata un’impegnativa opera di stivaggio cambusa. Nessun toro nero è stato immolato alla causa dei Venti. Protetti dai più buoni auspici di collaborazione e scanzonata attività marittima, lasciato il molo di Lefkada Paese, ci siamo imbarcati. Nessuna nave pirata in vista.. e non è da dar per scontato. Dal V secolo d.C. in poi lo Ionio fu devastato dagli attacchi dei Vandali provenienti dall’Africa. Poi dei Goti ed in seguito dei Saraceni e dei pirati Slavi, a cui si sommarono le razzie del 1103 da parte dei soldati che parteciparono alla I Crociata.
Perchè visitare la Grecia in barca a vela.. cielo, mare e stelle. I veneziani non tardarono a solcare anche queste onde, entrando a Cefalonia poco dopo il 1100, dominandola dalla Fortezza di San Giorgio, vicino ad Argostoli. Cefalonia ed Itaca divennero rifugio di pirati, tanto che il passaggio tra queste due isole era considerato particolarmente pericoloso. Quello che non razziarono e distrussero i corsari, lo fecero i ripetuti sismi, lasciando gran poco degli esempi di arte bizantina. A bordo la vita scorre all’insegna del bel quieto vivere. Gli spazi ridotti sono bilanciati dai tempi dilatati e dalle ampie vedute della ciurma.
La ciurma
Cinque sirene ammalianti al punto da zittire le ben note incantatrici mitologiche. Due titani capaci di tuffi e bracciate ciclopiche. Un simpatico Efesto, dal calmo ingegno ma dalle movenze dionisiache se solo si mette a ballare sul ponte di prua. Un giovane e pacato Apollo, assorto in letture e mediatore di confronti e alterchi quando all’arrivar delle parcelle per le nostre luculliane cene serali, si scatena il panico per le esorbitanti cifre che si riescono a bere e mangiare. (in effetti la Grecia era famosa anche per le cifre modiche con cui ci si riusciva gaudentemente a riempire i ventri!). Mangiare in navigazione, però, è ancora più bello: ai sapori si aggiungono bocconi di paesaggio, salsedine e luce marina.
Visitare la Grecia in barca a vela o in catamarano rende la vacanza più emozionante! La brezza e le risate nascondono il calore degli strali solari, che non perdona e segna i corpi. La sera scende lenta, bordeggiando lungo la costa scoscesa, intagliata di anfratti calcarei e scistosi, modellati da millenni di onde e artigianato marino. I contorni sono sfumati dall’aerosol e le nuvole salgono nel pomeriggio foriere di tempesta; il cielo perde d’intensità nel blu prepotente delle onde. Le sole a non inabissarsi e a reggere il confronto speculare con il mare sono le stelle, gettate come pietre preziose sul velluto notturno di Poseidone. La luna piena galleggia in superficie..
Le manovre d’approdo nei moli sono consuetudini che fanno dimenticare la vita cittadina, anzi: della mia precedente non ricordo più nulla. Stare in barca annulla il tempo e lo riempie di uno spazio nuovo, in cui ritrovare riferimenti e ritmi.
Conoscere la Grecia Ionica
Apro gli occhi la mattina e la prima cosa che faccio è infilarmi il costume e tuffarmi tra i pesci della baia. Le cicale già friniscono fortissimo specchiandosi nell’acqua trasparente. Perchè visitare la Grecia in barca.. Guardo in su le rocce ed il cielo in questo preciso posto nel Mediterraneo in cui galleggio, che diventa il centro di un universo di beatitudine e godimento. Atoko, Kliff bay, le Formicule, Punta Sarakinico, Perapigadi, Filiatrou.. Calette e piccole baie in cui nuotano foche monache, si trovano stelle marine, ricci e sogliole, se si spolvera il fondale. Pochi gabbiani, qualche sula, che volando a pelo d’acqua riesce a superare i nostri sette nodi di velocità.
Mostri marini storditi dalle cicale, una vegetazione crespa e rasa, che ricopre come una glassa omogenea la cresta friabile della costa. Tra rocce che a volte degradano dolcemente in mare, formando un moto ondoso di colline, e altre tuffandosi in strapiombi calcarei e spigolosi… Siete e resterete sempre la mia ciurma del cuore. buona onda!
e quando all’isola lontana si giunge, allora dal mare colore di viola salpiamo a terra. Andiamo, fino a giungere all’antro profondo di qualche taverna, dove abitano ninfe dai capelli bellissimi e appaiono bicchieri di ouzo ghiacciato.. Arde un gran fuoco, in cucina, bruciano cedro e tenera tuia, diffondendo il loro profumo lontano, nell’isola...
a cura di Federica Gogele