Strutture dal fascino mediterraneo e mistico…
Le Tonnare della Sicilia sono 65, dislocate la gran parte tra la provincia di Trapani e Palermo (35/40). Le altre sono dislocate tra le provincie di Ragusa, Messina, Siracusa, Caltanisetta e Agrigento. Molteplici le funzionalità che oggi hanno alcune di queste costruzioni, dal fascino mediterraneo e mistico; musei, strutture ricettive, adibite a svariate funzionalità come ricevimenti di nozze, meeting aziendali, feste private. La conversione di queste strutture si deve all’ingegno e all’abilità dei siciliani che riescono a massimizzare questi luoghi intrisi di fascino e di leggendari uomini, donne e pescatori che vi ci lavoravano.
Il periodo ottimale per visitare queste meraviglie, o per organizzarci un evento, è sicuramente il periodo estivo, magari durante una vacanza in barca a vela. Non tutte le tonnare però hanno avuto una riconversione felice, purtroppo alcune di esse sono state lasciate in stato di abbandono. Ruderi che il vento, il sole e il tempo inesorabile, porterà al decadimento. Peccato perdere queste costruzioni secolari, testimoni di un’attività commerciale e marinara, intrinseca nella memoria e nella cultura della gente di Sicilia, tramandata negli anni.
Tra tradizione e cultura…
Una nota di merito va sicuramente alle Tonnare Trapanesi: la Tonnara di Favignana e la Tonnara di Scopello. Quest’ultima si innesca in un circuito sicuramente virtuoso e mozzafiato per la sua location: riparata dal mare da due rigogliosi e imponenti faraglioni, a metà strada tra Castellammare del Golfo e la Riserva Naturale dello Zingaro, ha trovato il suo periodo di maggiore espansione della pesca del tonno, con la famiglia Florio a fine ‘800. Oggi è possibile prenotare una delle 14 unità abitative poste all’interno dell’affascinante complesso, adibito a borgo marinaro (latonnaradiscopello.it).
Inoltre è location pluriricettiva per eventi e matrimoni. Diversi registi internazionali sono rimasti abbagliati da cotanta bellezza, traendone ispirazione per varie scene di film o set fotografici. E’ inoltre possibile visitare il museo che ospita i vari attrezzi usati durante la mattanza. Un luogo unico, dai colori pastello, affacciato su un mare cristallino, regno degli amanti dello snorkeling e dei sub. Questa parte di costa, per gli amanti della vela, è sicuramente da mettere tra le mete da visitare. Partendo da San Vito Lo Capo o Palermo, in un weekend in barca a vela o catamarano si naviga lungo costa in questa parte di Sicilia, intrinseca di storia, con le sue meravigliose tonnare… resterete a bocca aperta!
Storie antiche: le Tonnare della Sicilia
Voglio soffermarmi su due particolari, a molti sconosciuti, di sicuro interesse, a proposito di Rais e Cialoma:
Cialoma è una canzone di tradizione popolare che veniva cantata nelle tonnare il giorno 23 di aprile, che coincide con la calata delle reti a Favignana. Si tratta di uno scritto in dialetto siculo pronunciato e cantato difronte alla Pala di Sant’Antonio (protettore delle tonnare). Oggi il nome fa venire in mente uno dei luoghi più caratteristici e amati dai siciliani, la Tonnara di Marzameni. Nel cuore del borgo marinaro sorge la Taverna Cialoma, particolarmente ricercata per ricevimenti di nozze.
Rais, parola di origine araba, era il nome di colui che aveva il ruolo del principale attore della mattanza, ossia colui che con la sua enorme esperienza, dettava i tempi e i modi per la cattura dei tonni. Leader indiscusso, carismatico condottiero di quella che allora rappresentava l’unica forma di sostentamento per centinaia di famiglie. Il Rais viene definito infatti “uomo del mare” piuttosto che “uomo di mare”. La differenza sostanziale è che gli uomini di mare sono coloro che lavorano in mare, come i marinai, pescatori, naviganti; l’uomo del mare è colui che ha un rapporto intimo con l’acqua salata, quasi di amore e passione, fino a sentirsi parte di essa. Rispondeva solo al suo padrone, l’imprenditore che impegnava grossi capitali per l’avventura della mattanza.
Se il vostro desiderio è un connubio tra mare, sole, storia e tradizione, visitate la Sicilia via mare, a bordo di un’imbarcazione a vela! Dal mare potrete godere di un punto di vista e di osservazione esclusivo e privilegiato, che consentirà di esplorare al meglio questi imponenti edifici storici, patrimonio culturale della Sicilia.
La “mattanza” – antico metodo di pesca sostenibile
L’ultima mattanza in Sicilia è stata realizzata a Favignana nel 2007. Il termine mattanza ha un significato mitologico, in termini stretti e cruenti significa strage, massacro. La pesca del tonno rosso ha lo scopo di arpionare e prendere a mazzate gli esemplari di tonno che finiscono nelle reti, definite anche “la camera della morte”. Di antichissime origini questo tipo di pesca, prevede la messa in mare di reti lunghe 3-5 km; il periodo ottimale, tra i 40-70 giorni, è tra i mesi di aprile e giugno. Gia in epoca remota le prime civiltà si svilupparono anche grazie a questa tecnica. Il tonno rosso ha come caratteristica quella di radunarsi in branchi e nuotare sottocosta, quindi diventa una facile preda. Non di rado ci si imbatte nei pressi delle tonnare, in piccole Cappelle Votive.
Queste con l’avvento del Cristianesimo, furono erette per ringraziare le divinità del mare e per scongiurare la perdita di vite umane durante la mattanza. Le sue antiche origini trovano riscontro in alcuni scritti ritrovati a firma di Plinio e Omero, che citavano testi narrando della pesca del tonno in mare. Castellammare del Golfo, Capo d’Orlando, Milazzo e Trapani, venivano riconosciute già nel XII secolo dal geografo arabo Al Idrisi, come zone geografiche della Sicilia per la pesca del tonno. A luglio del 2018, è venuto a mancare Gioacchino Cataldo, l’ultimo capo dei tonnaroti, il Rais più famoso che partecipò all’ultima mattanza del 2007 a Favignana.